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  • Immagine del redattoreRiccardo Mezzatesta

QUARANTA E UNO: MATRIMONI E PEPERONI

Aggiornamento: 18 ago 2022




La mia collega si sposa, finalmente.


Finalmente perché ha continuato a rimandare per il COVID.


"Il matrimonio con la mascherina NO." mi dice categorica, mentre ciucciamo le nostre sigarette (la sua in una di quelle macchinette che scalda il tabacco) nell'area fumo della nostra azienda.


Finalmente, dicevo, si sposa, ed è stata così cortese da invitare anche me. L'avviso che passerò il tempo a importunare le damigelle, quando non sarò all'Open Bar, ma curiosamente non mi ha strappato l'invito dalle mani.


Invito che, pigro come sono, non ho ancora letto. Così le chiedo dove si sposa, se è lontano; che una volta, per un matrimonio, da Milano sono dovuto arrivare quasi in Svizzera, per poi tornare indietro una ventina di chilometri, imbarcare la macchina in un traghetto e attraversare un lago, per arrivare al pranzo nuziale.


Lei mi rassicura: è abbastanza vicino ad Altino, la città dove vive. "La città del peperone dolce." puntualizza.


Io le dico che veramente il peperone dolce lo trovo dappertutto, a Lanciano: soprattutto con il baccalà, ma pure sulla pizza, negli arancini, nei panini, a parte come contorno... Persino il palazzo che ho di fronte casa assume periodicamente un aspetto natalizio, con quei mazzi di peperoni dolci appesi ai balconi che oscillano al vento.


"Eh" fa la collega " ma quello è tutto peperone di Altino."


Mi racconta che c'è una pasta, la "trappitana", che è specie di aglio e olio che si fa con il peperone dolce, e tutte le persone presenti (altri fumatori) esprimono lodi sperticate per questa pasta.


Mi racconta anche che ad Altino, tutti gli anni, per la sagra le varie contrade del paese si sfidano a chi prepara il miglior menù interamente a base di peperone dolce, dolce compreso.


La collega, che è una brava cuoca, è stata anche capo-cucina della sua contrada, che qualche anno ha vinto, un anno "non è stato capito il menù", e un altro "gli hanno rubato la vittoria".


"Avevamo fatto un menù buonissimo, con una torta al cioccolato e peperone in chiusura, e i visitatori di sono mangiati tutto, non ch'hanno lasciato neanche una briciola."


"Ma quindi" chiedo, drizzando le orecchie "volendo uno può assaggiare tutti i menù?"


La collega esita.


"Sì, se sei in tanti, ordini tutti menù diversi e poi assaggi un po' di tutto. Altrimenti una persona sola non ce la può fare a provare tutti i menù."


E non so a voi, a me questa affermazione suona come una sfida.

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