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QUATTRO VOLTE DIECI: IN ABRUZZO FA CALDO

  • Immagine del redattore: Riccardo Mezzatesta
    Riccardo Mezzatesta
  • 13 ago 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Non so se esserne sorpreso o se avrei dovuto aspettarmelo, dopo il freddo porco di questo inverno.


In ogni caso, fa un caldo da sciogliersi come un calippo al sole, anche se il picco si è visto a Luglio. Da allora vivo un'esistenza crepuscolare, con le serrande abbassate per non fare entrare il caldo, e con grande soddisfazione per il vampiro che vive sotto al letto, nel grosso cartone Amazon.


Nel frattempo la mia casa è già entrata nel periodo airBnB, cioè "ciao, ti vengo a trovare perché hai una stanza in più e stai a 15 minuti dal mare".


Così a luglio, mentre i miei genitori se ne stavano ad arrostire a Marina di San Vito (e mia madre attaccava bottone con qualsiasi vicino di ombrellone), io lavoravo da casa, in penombra, ed avevo sostituito la stufetta con un poderoso ventilatore. Ciononostante, dovevo talvolta cambiare la camicia (zuppa) tra mattina e pomeriggio, e mi sentivo una soubrette di San Remo. E meno male che sono come Dylan Dog: ho una scorta infinita di camicie tutte uguali (solo che lui rosse, io bianche).


Ho avuto anche un'altra sorpresa quest'estate, molto meno gradita del caldo: le zanzare. E lo so che ho scritto un intero capitolo, nel libro, sulla miracolosa assenza di zanzare nell'Abruzzo; ma l'anno scorso non ce n'erano, vi giuro, e io sono tipo la porchetta delle succhiasangue, sentono il mio profumino a distanza di chilometri.


Ma sono arrivate. A frotte, coi pullman, in autostop, le più benestanti con RyanAir. Quest'anno, se dormo con la finestra aperta, mi sveglio alle sei perché un team di zanzare mi ha disegnato un galeone sulle gambe, basta solo unire le punture con un pennarello.


Per questo fenomeno non ho spiegazioni. Forse è l'onda di caldo anomalo che sta bollendo l'Europa come una patata lessa. Forse perché ho iniziato ad innaffiare le piante grasse (mi hanno presentato una richiesta scritta di tornare nel Sahara, non avevo scelta). O forse, semplicemente, le bastarde mi hanno trovato. Io, la loro porchetta.


In questo caso scusa, Lanciano.




Ps. l'unico lato positivo di questo caldo è che i panni si asciugano subito.

....

Oddio, sono diventato mia madre.



 
 
 

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