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QUARANTA E DUE: ATTENTI A LE RECCHIE

  • Immagine del redattore: Riccardo Mezzatesta
    Riccardo Mezzatesta
  • 19 ago 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 20 ago 2022


Mi aggiro tra Corso Roma e Piazza Plebiscito, cercando la famosa "Colonna delle Recchie", anche detta "Colonna della Vendetta".


Fermo dei Lancianesi e mi danno solo indicazioni vaghe. Il tabaccaio (che scoprirò essere a 150 metri dalla Colonna) non l'ha mai sentita nominare.


Badoglio, spillando una Skeletor, me l'aveva raccontata così:


"Lanciano, che era un centro commerciale importante, entrò in guerra con Ortona per il pedaggio sulle navi che danneggiava i commerci di Lanciano. Per quello si pensò di costruire il Porto di San Vito. Nel 1200 una nave Lancianese fu data alle fiamme, Ortona fu presa d'assedio, e ci fu una feroce battaglia sul fiume Feltrino, dove vinsero i Lancianesi e agli Ortonesi catturati furono tagliati naso e orecchie, che furono poi impastati nella famosa Colonna delle Recchie."


"Eja Crì", penso, in lingua locale ("Mi sembra un filo esagerato" per i non-Abruzzesi).


Alla fine trovo la Colonna grazie a Google Immagini (e TripAdvisor dove ha una sua pagina): è una delle colonne di un piccolo portico alla fine di Corso Roma. Si distingue dalle altre solo perché è tonda, non quadrata. Non ha una targa, una scritta, niente. Considerandone la storia, suggerirei la seguente dicitura (naturalmente in versi settenari):


COLONNA DELLE RECCHIE

A genti nove e vecchie

dice; "Ricorda bene

al popolo di Lanciano

non gli rompere il pene"





 
 
 

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